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      Deve senza dubbio eccitar meraviglia, che tali libertà siano state permesse ad un segretario pontificio, e benchè Nicola V. fosse umano e tollerante coi dotti, è probabile, che Poggio sarebbe stato vittima della sua temerità, se non si fosse assicurato la protezione del suo padrone collo scrivere un'invettiva contro il rivale di lui, l'antipapa Amadeo (29). Gli scritti di Battista, il moderno Poeta mantovano, che fiorì verso la fine del secolo XV, abbondano di censure sui corrotti costumi della corte di Roma, le quali meritano maggior fede, perchè provenienti da un monaco, le di cui poesie sono per lo meno [26] tanto commendabili per la purità morale quanto per la loro eleganza classica. (30)
      Il monaco ferrarese Girolamo Savonarola è stato sempre riguardato come uno dei testimonj della verità prima della riforma, ed alcuni l'hanno chiamato il Lutero dell'Italia (31). Altri l'hanno dipinto come un fanatico ambizioso e turbolento demagogo, il quale pretendendo di possedere il dono della profezia, e una immediata corrispondenza col cielo, procurasse di eccitare il popolo contro i suoi governatori civili, e direttori spirituali, e di soddisfare la propria ambizione coll'umiliare i suoi superiori. Sotto questo aspetto è stato ritratto il suo carattere, non solamente dagli interessati difensori della corte di Roma, ma eziandio dai fervidi ammiratori della casa Medici, alle cui mire, tendenti a stabilire il loro dominio in Firenze, egli oppose vigorosa resistenza(32). [27]Non si può negare, che la maniera di pensare del Savonarola fosse molto attaccata alle superstizioni dell'età in cui visse, giacchè sembra, che il suo fervido zelo per la pietà, e la libertà l'abbia assoggettato alle illusioni di una troppo riscaldata immaginazione; ma dall'altro canto i migliori uomini, e i più illuminati di quel tempo fanno non equivoca testimonianza della integrità, e santità de' suoi costumi, del suo patriottismo, come pure della forza irresistibile della sua eloquenza (33). Oltre di aver fatto conoscere la tirannia della corte di Roma, e di avere insistito sulla riforma dei costumi del clero, egli è stato rappresentato come sostenitore delle dottrine [28] in seguito insegnate da Lutero circa la giustificazione, la comunione sotto le due specie, le indulgenze, e le umane tradizioni (34). Ma i passi de' suoi scritti, che ordinariamente si citano, non mi sembrano giustificare quest'opinione.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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