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      Erasmo, ed altri uomini distinti scrissero caldamente in suo favore ai loro amici di Roma, de' quali alcuni erano nel sacro collegio. I monaci dal canto loro, si animarono con altrettanto zelo per abbattere un partito che odiavano da lungo tempo, e da cui avevano molto a temere. Nessuna causa di questa natura aveva mai suscitato interesse tanto generale. Da una parte erano i monaci, gli avvocati i più devoti del trono papale; dall'altra, tutti quegli uomini, che pe' loro scritti, o ingegno avevano attirata l'ammirazione dell'Europa. La corte di Roma ebbe ripugnanza di offendere questa o quella parte e coll'uso di quelle arti, che ben sapeva come impiegare in casi così delicati, protrasse l'affare di tempo in tempo. In questo intervallo i monaci ed i loro sostenitori dovettero sorbire il veleno delle più pungenti satire (42); e la sentenza finale, che ingiungeva silenzio ad ambe le parti era appena ratificata, che insorse la controversia fra Lutero e i predicatori delle indulgenze, la quale, per esser decisa, fu ugualmente portata avanti allo stesso tribunale.(43)
      Il rumore eccitato dall'ultimo dibattimento portò l'attenzione degl'Italiani sulla Germania: i fatti da [42] quello venuti in luce distrussero il disprezzo, con cui fino allora erano stati riguardati gli abitanti di quel paese. Lutero prese parte nella vertenza di Reuchlin (44), ed alcuni dei più fini, e intrepidi difensori di questo, come Ulrico Hutten, fin dai primi momenti, si dichiararono in favore delle opinioni religiose di quello.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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