Non poteva supporsi, che una disputa suscitata da un monaco, in un'oscuro angolo della Germania, contro la vendita delle indulgenze, traffico, che da lungo tempo era in vigore, a profitto e sotto gli auspici della Santa Sede, avesse subito ad attirare tanta attenzione in Italia. Ma Lutero, spinto dalla forza del suo genio e dalla provocante impudenza de' suoi antagonisti, a perseverare nella sua opposizione, e ad estendere gradatamente la sua censura sugli altri abusi, il suo nome, e le sue opinioni divennero presto il soggetto di tutte le società, anche fuori della sua patria. Non erano ancora scorsi due anni dall'epoca della sua prima comparsa contro le indulgenze, che i suoi scritti girarono per l'Italia, dove incontrarono presso tutti i dotti la più favorevole accoglienza. Deve essere stata cosa molto grata per il riformatore il ricevere la seguente [43] notizia. In una lettera direttagli da Giovanni Froben, celebre tipografo di Basilea. "Biasio Salmonio, libraio a Lipsia, mi presentò, nell'ultima fiera di Francfort, parecchi trattali da voi composti, che, essendo approvati da tutti gli uomini scienziati, io gli posi immediatamente alle stampe, e ne spedì seicento copie in Francia e in Spagna. Già si vendono a Parigi, letti, ed approvati dalla Sorbona, come me l'hanno assicurato i miei amici di colà, dove molti dotti hanno detto, che da lungo tempo desideravano di vedere tanta libertà in quei, che trattano le cose divine. Calvo pure, libraio a Pavia (45), uomo istruito, e dedicato alle muse, ne ha fatte circolare molte copie in Italia, e mi promette mandarmi degli epigrammi scritti in vostra lode da tutti i letterati Italiani (46). Per la vostra costanza, destrezza, buona [44] e decisa volontà la causa di Cristo e di voi medesimo ha acquistato un favore immenso" (47). È stata pure conservata una lettera scritta circa questo tempo da uno in Roma, che fa plauso agli scritti ed alle idee di Lutero (48). Burchard Schenk, nobile Tedesco, che aveva abbracciato la vita monastica, e risiedeva a Venezia, scrive, in data del 19 settembre 1520, a Spalatino, cappellano dell'elettor di Sassonia: "Ho letto, come voi desideravate, i libri di Martin Lutero.
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