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      Bologna, nel secolo XVI, faceva già parte del territorio della Chiesa, e di là i papi fulminarono alcuni dei loro più severi editti contro l'eresia; ma questo non impedì che la luce, sparsa intorno, non vi penetrasse. [95] L'università di Bologna fu una delle prime, se non assolutamente la prima delle grandi scuole d'Europa; e gli estesi privilegi, che si godevano dai suoi membri, favorirono di molto le idee liberali, e la propagazione delle nuove opinioni in materia di religione. I principj essenziali di libertà, egualmente spiacevoli al despotismo politico e religioso, venivano francamente sostenuti nelle pubbliche discussioni innanzi agli studenti, nel tempo in cui avevano perduto l'antico onore in quegli stati d'Italia, che ancora conservavano un'ombra della loro libertà (149). Giovanni Mollio di Montalcino, nel territorio Sanese, fu lo stromento principale della propagazione del Vangelo in Bologna. Era egli entrato, nella sua prima gioventù, nell'ordine de' Minori; ma invece di consumare il tempo, come la maggior parte de' suoi confrati, nell'ozio e nella superstizione, s'era interamente dedicato allo studio delle belle lettere, e della teologia. Con l'indefessa lettura delle Scritture, e di alcuni libri dei riformatori, pervenne a rischiarare le sue idee sulle verità evangeliche; ed il suo ingegno, la sua dottrina, la sua pietà, lo resero degno di essere nominato predicatore, e professore dell'accademia (150). Dopo avere acquistato una grande celebrità come lettore nelle università di Brescia, Milano, e Pavia, verso l'anno 1533 si portò a Bologna.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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