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      Lutero, per porre questo fatto innanzi agli occhi de' suoi lettori, fece mettere nel frontispizio del suo libro una stampa, in cui il papa veniva rappresentato sedente su d'un alto trono, circondato da' cardinali, che tenevano in mano lunghe pertiche, cui stavano attaccate le code della volpe, come granate. Quella misura del papa dispiacque molto a Pallavicini, perchč "ordinando una riforma dei costumi, mostrava il papa di riconoscere l'esistenza degli abusi, e delle deformitą, e aggiungeva forza ai discorsi diffamatorj, che gli eretici facevano circolare fra la plebe" (159). Ecco un articolo della proposta riforma; ma non potrei dire se fosse, o no, mandato ad esecuzione: "Poichč i giovanetti sono adesso soliti di leggere nelle scuole
      i colloquj di Erasmo, in cui vi sono molte massime capaci di far cadere nell'empietą le menti poco istruite, viene proibita ne' seminarj la lettura di questo libro, e di qualunque altro della stessa specie (160)." A quel decreto era apposto il nome di Sadoleti. [104] A questo proposito esprimeva Melantone sorpresa e disprezzo. "Non ho ancora risposto a Sadoleti (dice egli in una lettera ad un suo amico); se avessi avuto il tempo, certamente gli avrei scritto; ma sono d'opinione che il ritardo non sarą inutile per quello che sta facendo. I nostri amici scrivono dall'Italia che egli si č offeso del mio silenzio, e che alcune persone l'hanno contro di me irritato; forse ha creduto di potere, con una lettera mandata in Germania, come con la musica d'Orfeo, incantare non solamente me, che sono, lo confesso, debole, ma tutti i miei compagni, per abbandonare la causa.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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