Pertanto, ansioso di salvarmi, deliberava con me stesso, qual metodo di vita avrei dovuto seguire; e pensando, che quegli ordini religiosi, ch'erano approvati dalla Chiesa romana, ch'io riguardava come infallibile, fossero santi, e giudicando che la vita de' fidati Francescani, detti dell'Osservanza, fosse di tutte la più rigida, la più severa, e per conseguenza la più [127] perfetta, e conforme alla vita di Gesù Cristo, entrai in quell'ordine. Quantunque non vi trovassi quello, che mi aspettava, pure, non presentandosi al mio cieco giudizio miglior vita, continuai fra quei frati, finchè fu istituito l'ordine dei cappuccini. Convinto dell'austerità ancor più grande del loro sistema di vita, assunsi quell'abito, malgrado la resistenza de' miei sensi. Persuaso allora di aver trovato ciò che andava cercando, dissi a Gesù Cristo; "Signore, se non mi salvo adesso, non so cosa dovrò mai fare." Nel corso delle mie meditazioni, era spesse volte perplesso, nè sapeva come mettere d'accordo i principj, sui quali viveva, colle Scritture, che asserivano essere la salvazione un dono di Dio, mercè la redenzione operata da Gesù Cristo. Ma l'autorità della Chiesa imponeva silenzio su tali dubbj; e questi stessi, crescendo in proporzione del bisogno di salute per l'anima mia, mi dedicai con più diligenza e fervore a quelle corporali mortificazioni, ch'erano prescritte dalla dottrina della Chiesa, e dalle regole dell'ordine, in cui era entrato. Tuttavia era da me lontana la vera pace del cuore, che alla fine rinvenni, svolgendo le Scritture, e rintracciando i mezzi d'interpetrarle.
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