(216).
Le dottrine del Vangelo si ricevevano in Napoli col più grande fervore; si propagavano per tutto il regno e penetrarono nell'isola di Sicilia. Benedetti, sopranominato Locarno dal nome della sua patria, pastore di gran santità, avendo guadagnato il favore del vicerè, predicò la verità sotto il suo patrocinio a Palermo, e in altre parti dell'isola, ed ebbe in ogni luogo [142] numerosissime udienze (217). I semi della sua dottrina germogliarono e dettero molto da fare agl'inquisitori. Per molti anni, delle persone accusate di eresia luterana furon menate ne' pubblici, e privati autos da fè celebrati in Sicilia.(218).
Lucca capitale di una piccola, ma florida repubblica situata sul lago di Bientina, ebbe l'onore di enumerare fra i suoi cittadini una quantità di convertiti alla religione riformata, maggiore di qualunque altra città d'Italia, e ne fu principalmente debitrice alle fatiche di Martire. Questi, vedendo per esperienza di parecchi anni, che il clima di Napoli era dannoso alla sua salute, lo abbandonò col consenso de' suoi superiori, e fu eletto visitator generale degli Agostiniani in Italia. La severa ispezione ch'esercitò sopra di essi, e la riforma, che con l'appoggio del cardinal Gonzaga, cercò d'introdurre ne' conventi, suscitò tra i frati uno sbigottimento tale, che congiurarono di disfarsi del loro noioso visitatore, facendolo nominare priore di San Frediano in Lucca, impiego onorevole, che lo munì di poteri episcopali. I suoi avversarj speravano, che non sarebbe [143] stato accettato nella nuova carica, perch'era Fiorentino, e tra i Fiorentini, e i Lucchesi esisteva da antico tempo una certa inimicizia; ma si condusse con tanta prudenza, che fu accetto più che se fosse stato Lucchese.
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