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      Circa lo stesso tempo Martire ebbe una visita del cardinale Contarini, che passò da Lucca al suo ritorno dalla Germania, dove era stato in qualità di legato del papa. Ebbero essi una conferenza confidenziale sullo stato della Chiesa, e sulle opinioni dei riformatori tedeschi. (221)
      Il Sienese conteneva molti convertiti alla Chiesa riformata. Ochino, nel suo predicare per le differenti città, visitava spesso Siena sua patria. Ma l'uomo, cui Siena fu maggiormente obbligata per i lumi acquistati sulle verità evangeliche, fu Aonio Paleario, nativo di Veroli, nella Campagna di Roma, il quale era intimamente legato con tutti gli uomini i più dotti d'Italia. [145] Circa l'anno 1534, Aonio fu nominato pubblico professore di lingua latina, e di lingua greca, dal senato di Siena, dove di poi diede lezione di belle lettere, e di filosofia. Siccome aveva studiato assai le scritture, e letto gli scritti dei riformatori tedeschi, le sue lezioni sulla filosofia morale si distinguevano molto bene da quelle de' suoi colleghi, per la maniera libera di pensare. Ciò non era più grato agli studenti, che ingrato a coloro, che ostinatamente persistevano nelle antiche idee (222). Il cardinal Sadoleti, in nome de' suoi amici, gli mise in considerazione il pericolo, cui si esponeva mettendo fuori delle innovazioni, e lo consigliò, riguardando ai tempi, di tenersi circoscritto nella più sicura via, in quella, cioè, di vestire le idee peripatetiche con l'eleganza dello stile (223). Per altro questo prudente consiglio non era punto convenevole all'anima aperta di Paleario, nè alla divozione ch'egli sentiva per la verità. La libertà, con cui si permetteva di censurare i falsi pretendenti alla dottrina e alla religione, irritò non poco quella classe d'uomini, che non si fanno scrupolo di opprimere a qualunque patto, e rovinare uno, che pensa diversamente da essi; quindi colsero smaniosi l'opportunità d'imputargli la colpa d'eresia (224). La sua condotta fu invigilata: alcune espressioni, [146] che gli sfuggirono dalla bocca in una non sospetta, anzi confidenziale conversazione, furono ripetute altrove a suo danno.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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