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      Bene; non v'è sicuramente teologo fra noi così stupido, che non s'avveda, e non confessi, che gli scritti di questi sapienti uomini contengano molte cose degne della più alta lode, molte cose seriamente, accuratamente, e fedelmente esposte, ripetute dai primi santi padri, che ci hanno lasciato i principi di salvazione, [149] ed anche dai commentarj dei Greci, e dei Latini, che, sebbene non paragonabili a quelle colonne, sono tuttavia di vantaggio all'interpretazione. Ma, approvate voi tutto quello, che hanno fatto i Tedeschi? Questo, mio caro Otho, è come il resto delle vostre domande; risponderò nonostante. Approvo alcune cose, altre disapprovo; passandone molte sotto silenzio, dirò ch'io lodo i Tedeschi, e li considero degni di pubblica riconoscenza per i loro sforzi nel ristabilire la purità della lingua latina, che, fino agli ultimi tempi, era oppressa dalla barbarie e povertà de' vocaboli. Altre volte lo studio delle cose Sacre giaceva negletto nelle celle degli oziosi, che si ritiravano dal mondo per godere in uno stato tranquillo, (eppure nella loro solitudine cercavano sentire ciò che da noi si diceva nelle città, e ne' villaggi): ora questi studj hanno acquistato in Germania un un nuovo lustro. Vi sono state erette delle librerie caldaiche, greche, latine; vi si trovano de' libri nitidamente stampati, e ai teologi sono stati concessi onorevoli assegnamenti. Che vi può essere di più nobile, di più glorioso? cosa più meritevole di eterna lode? Quindi insorsero le civili discordie, le guerre intestine, le sedizioni, le turbolenze, ed altri mali che compiango pur troppo per la carità, e l


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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