Egli fu nel giorno del cimento completamente battuto, e ridotto al silenzio. Il prefetto, per vendicarlo, ordinò che il Beccaria fosse messo in prigione. Questa misura di troppo rigore, eccitò l'indignazione generale, e il prigioniero fu tosto messo in libertà; i nemici dei protestanti furono costretti di aspettare un'occasione più favorevole per attaccarli (235).
L'Istria, penisola nel golfo di Venezia, apparteneva [154] a quella repubblica. Se ne fa in questo luogo menzione separata, perchè fu l'ultimo pezzo di terra penetrato dalla luce della riforma nel suo progresso in Italia, e perchè diede nascita a due distinti protestanti, vescovi ambedue della Chiesa romana, ed uno legato del papa, Pier Paolo Vergerio, nativo di Capo d'Istria, appartenente a una famiglia, che aveva avuto gran riputazione letteraria nel secolo XV. Sì è già avuto occasione di parlar di lui, come di un giovine di belle speranze, e di eccellente carattere, bramoso di portarsi a Wittemberg, all'oggetto di terminare i suoi studj. Essendosi dedicato al corso della legge, ottenne la laurea nell'Università di Padova, dove fu professore, e vicario del podestà, e quindi a Venezia si distinse come oratore (236). Tanta era la celebrità della sua dottrina ed abilità, che Clemente VII lo mandò in Germania in qualità di legato a Ferdinando, re de' Romani, presso cui restò parecchi anni, intento sempre a favorire gl'interessi della corte di Roma, e ad impedire i progressi del luteranismo (237). Alla morte di Clemente, il suo successore Paolo III richiamò Vergerio, e dopo aver da lui ricevuto un ragguaglio della sua ambasciata, lo rimandò in Germania, dove ebbe delle [155] conferenze con quei diversi principi, e con Lutero, risguardanti il proposto concilio generale.
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