Tutti vorrebbero essere maestri invece di scolari, quantunque non sappian nulla, e non sieno guidati dallo spirito di Dio. Vi sono molti che insegnano, [166] e non capiscono cosa insegnano, cosa dicono, cosa sostengono; molti evangelisti che farebbero meglio d'imparare, che d'insegnare; molti apostoli, che veramente non sono mandati. Qui tutte le cose sono condotte in modo indecoroso, e disordinato." Altieri continua a dire che Bucer aveva loro scritto, ch'era già accaduta in Germania la riconciliazione fra i due partiti; e aveva esortato gli amici della verità in Italia a non più pensare a quelle contese, ma a glorificare ad una voce Colui, ch'è il Dio della pace, e non della confusione; aggiungendo, che Melantone era sul punto di pubblicare un'apologia della riconciliazione. Questa notizia, dice egli, li ha ricolmi di gioia, e tutto fra loro divenne a un tratto armonia. Ma in appresso, ad istigazione del gran nemico della verità, certi sciocchi, e insensati uomini finirono per intorbidare gli affari, ed eccitare nuove dispute. Prega egli pertanto Lutero di scrivere a quelli; perchè quantunque non ignorassero la sua opinione (alla quale opinione intendevano di aderire come alla più uniforme alle parole di Cristo, e di Paolo), e quantunque fiduciosi si rallegrassero dell'annunzio di Bucer, tuttavia erano ansiosi di essere fatti partecipi da lui stesso, del modo con cui era seguita la riconciliazione; da lui, alla cui opinione avevano più rispetto, che a quella di qualunque altro, e di ricevere da lui la menzionata difesa, e ogni altro libro recentemente pubblicato sopra questo soggetto, o sulla causa in generale.
| |
Dio Altieri Bucer Germania Italia Colui Dio Melantone Lutero Cristo Paolo Bucer
|