Giulia Gonzaga, duchessa di Trajetto, e contessa di Fondi, nel regno di Napoli, è annoverata fra le donne illustri sospette di eresia (282). Era sorella di Luigi II, conte di Sabbioneta, signore celebre per le sue cognizioni letterarie, come pel suo valore, e che fu soprannominato Rodomonte, per aver ucciso in battaglia un campione Moro. Giulia Gonzaga è rammemorata da Ortensio Landi fra le dotte donne Italiane ed il suo nome spesso s'incontra negli scritti di quel secolo (283). Dopo la morte di suo marito, Vespasiano Colonna, essa [186] rimase sempre vedova, modello il più perfetto di virtù, e di pietà. Era una delle più belle Italiane, e Brantome ci narra, che Solimano, imperatore de' Turchi avendo dato ordine ad Ariadano Barbarossa, che comandava la sua flotta, di rapirla, una mano di Turchi sbarcò di notte, e s'impossessò della città di Fondi; ma la duchessa, sebbene con rischio della sua vita, riuscì nella sua fuga (284), malgrado le ricerche dei nemici. Ella era stata scuolara di Valdes (285), e dopo la morte del suo preccettore continuò a ricevere, e a proteggere i predicatori delle nuove dottrine; ragione per cui incorse a tal segno l'indignazione del papa, che l'avere avuto con lei corrispondenza epistolare, era per qualsivoglia persona considerato materia bastante per formare un processo di eresia.(286)
Pongo in ultimo Vittoria Colonna, perchè sono state fortemente contestate le pretensioni dei protestanti all'onore del suo nome. Vittoria era figlia di Fabbrizio Colonna, gran contestabile di Napoli, e di Anna di Montefeltro, figlia di Federico duca d'Urbino.
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