Pagina (138/449)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questa non fu che l'opinione di pochi suoi privati amici; perchè la decisione del Vaticano fu molto diversa. Quello che si racconta sul progetto di disotterrare il suo corpo, dopo la sua morte, potrebbe mancare di fondamento(306); [199] ma è certo che le sue opere furono inserite nell'indice dei libri proibiti, sebbene in seguito fu creduto bene di togliere questa macchia cancellando da quel registro il nome di un uomo che aveva vissuto in amicizia con i primi dignitari della Chiesa, ed il cui genio, e la cui pietà sempre rifletterà onore sulla società di cui fece parte (307).
      Il precedente ragguaglio sopra i sentimenti di Flaminio si accorda in sostanza con quello di un'autore contemporaneo, che sembra avere avuto de' buoni mezzi per esserne informato. La citazione seguente è lunga, ma merita di esser riportata, perchè serve di schiarimento sull'opinione degl'Italiani riguardo alla religione, e sul carattere d'un'Inglese, che figura in modo assai cospicuo nella storia della sua nazione. Riferendosi alla lettera del Carnesecchi, di cui egli aveva indicato la sostanza, quello scrittore finisce per dire: "Dalla lettera di Flaminio almeno ricaviamo, che mentre egli protesta di esser discorde da noi su quegli articoli, che abbiamo citato, non fa poi tale professione, riguardo alla transubstanziazione, e all'oblazione per i vivi e per i morti, che noi dovessimo contrastare: egli s'accorda con noi nel dare il calice ai secolari, e sono intimamente persuaso, che se viveva più lungo tempo, avrebbe [200] fatto ulteriori progressi, e sarebbe stato in tutto uno de' nostri.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





Vaticano Chiesa Flaminio Italiani Inglese Carnesecchi Flaminio