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      Il tuo ruvido, ma sacro cappucio vinceva in pregio il cappello cardinalizio, e la stessa tiara; la tua nudità era più bella d'una splendidissima veste, il tuo letticciuolo di canne più assai desiderato, che il più soffice, e delizioso letto spiumacciato, la tua povertà estrema, più invidiata che tutte le ricchezze del mondo. Tu eri il primo degli araldi celesti, la sonora Tromba che rimbombava dall'uno all'altro polo. Tu eri pieno di spirito, e di sapienza. Il Signore t'aveva posto [221] nel giardino di Eden, sul sacro suo monte, come la luce al disopra del candelabro, come il sole delle popolazioni, come la colonna del suo tempio, il custode della sua vigna, il pastore della sua gregge. Risuonano ancora nelle nostre orecchie i tuoi eloquenti discorsi. Ci sembra ancora di vedere i tuoi piedi scalzi. Ove sono adesso le tue belle parole sul disprezzo del mondo? Ove le invettive contro i desideri! mondani? Tu, che predicavi di non rubare, tu rubi? (336)" Con questo stile ampolloso, che il cardinal Quirini chiama elegante ed energico continuò Caraffa fino a tanto che ebbe quasi esaurite tutte le metafore del Flos Sanctorum.
      Ochino, dal canto suo, non rimase in silenzio. Oltre ad una lettera apologetica ai magistrati di Siena, sua patria, ed un'altra a Tolomeo, pubblicò un'ampia collezione delle sue prediche, e varj trattati polemici contro la Chiesa di Roma, che, per essere scritti in italiano, e in uno stile popolare produssero ne' suoi compatrioti un grand'effetto, ad onta degli antidoti somministrati dagli scrittori pagati a bella posta per confutarlo, e diffamarlo(337). La sua fuga fu il segnale [222] per l'arresto di alcuni de' suoi più stretti amici, e di rigorose investigazioni sopra i sentimenti dell'ordine religioso, cui apparteneva, alcuni dei quali si diedero alla fuga, ed altri salvarono la vita colla ritrattazione delle loro opinioni.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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