L'accomodamento, ch'ebbe luogo in Modena sulle differenze religiose, fu di corta durata. Nell'anno [236] 1544, due frati conventuali dell'ordine di San Francesco, chiamati, uno Pergala, l'altro Pontremole, furono messi in prigione, e puniti per aver propagato dal pergamo le nuove opinioni, e gli accademici incorsero di nuovo il sospetto di eresia (356). Di questi il più temuto era Fillippo Valentino, giovane signore di gran precocità e versatilità di genio. (357). Pellegrino Erri, uno dei membri dell'accademia, avendo ricevuto un affronto di uno dei suoi colleghi, si portò a Roma, e informò il sant'offizio, che i letterati della sua patria non erano punto portati per la Chiesa cattolica, e alcuni ponevano ogni studio in seminare in privato le opinioni eretiche (358). In seguito di queste informazioni, [237] il papa scrisse un breve al duca di Ferrara, notificandogli essere stato istruito, che in Modena l'eresia di Lutero ogni giorno guadagnava terreno, e che l'autore, e la prima causa di questa depravazione era quel figlio d'empietà, Fillippo Valentino; che perciò Sua Santità, penetrata dal dolore, che un uomo pio, come il duca, doveva soffrire per questo, lo pregava di ordinarne immediatamente l'arresto, e tenerlo a disposizione del papa; dimodochè, represso, e domato il capo, fossero i complici costretti all'obbedienza, e si mettesse un'argine al male, che minacciava innondazioni (359). Erri tornò a Modena in qualità di commissario apostolico, e seguito da una forza armata, che s'era procurata dall'autorità civile, si portò una notte alla casa di Fillippo per arrestarlo.
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