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      I deputati di Zurigo protestarono contro questa decisione dichiarando, che sebbene fossero risoluti di attenersi alla Confederazione, e non eccitar sommosse, non potevano convenire di lasciare intimare in loro nome quella sentenza, e molto meno di prendere alcuna parte nell'eseguirla. Questa protesta fu subito formalmente approvata dai loro costituenti; nè fu piccola causa dell'indegnazione che i protestanti risentirono per quel decreto l'essere Locarno in quell'anno sotto il governo d'Isaia Reuchlin, perfetto nominato dal cantone di Zurigo. Quest'uomo eccellente, che aveva già sofferto reiterate vessazioni dalla violenza dei cattolici romani nei doveri del suo offizio, si vide in un mar di dubbiezze alla notizia di ciò, ch'era accaduto, e concluso alla dieta, da cui però fu liberato con le istruzioni dalla patria di regolare la sua condotta, secondo la protesta fatta dai deputati del suo paese (423).
      I cantoni erano tanto preoccupati dall'esecuzione del loro decreto, e tanto timorosi che accadesse qualche cosa che l'impedisse, che ordinarono ai loro deputati di passar le Alpi nel cuore dell'inverno. Giunti questi a Locarno adunarono gli abitanti, e aringando loro in aria minacciosa, dissero che per aver turbata la pace con le loro innovazioni perverse e ribellanti di religione, e quasi rotta l'unità del corpo elvetico, avrebbero dovuto giustamente essere [276] puniti; ma che la dieta ponendo in obblio le loro passate colpe, aveva fatto una legge, in vigore di cui sarebbe scrupolosamente regolata la loro futura condotta.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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