Egli mostrò il suo più forte sdegno contro Barbara di Montalto, moglie del primo medico della città, per la quale ottenne dai deputati un ordine di arresto, per aver pronunziate delle bestemmie contro il sacrifizio della messa. La casa di suo marito, ch'era stata costruita come un luogo di difesa, in tempo degli odj implacabili dei Guelfi, e Ghibellini, era fabbricata sul Lago Maggiore, ed aveva una porta segreta, che, solo per muoverla, esigeva la forza di sei uomini, e si apriva sul lago, dove un battello era sempre pronto per menar via gl'individui in essa dimoranti, in caso di qualche inopinato pericolo, il professore aveva fatto aprir quella porta nella notte da' suoi servi, in conseguenza di un sogno spaventoso, che gli preoccupò la fantasia minacciando qualche imminente pericolo, non per sua moglie, a dire il vero, ma per se stesso. La mattina seguente sul far del giorno, entrarono in casa gli officiali di polizia, e penetrando con la loro consueta arditezza nelle camere, dove la signora stava vestendosi, le presentarono l'ordine dei deputati di condurla in prigione. [281] Ella con gran presenza di spirito levandosi, li pregò, con un contegno di femminile delicatezza, che le permettessero di ritirarsi nelle camere contigue, per preparare qualche cosa del suo vestiario. Questa domanda non incontrò opposizione. Pertanto la dama scese all'istante le scale, e saltando nel battello, e celermente vogando provvide alla sua salvezza, avanti gli occhi de' medesimi nemici radunati nella sala per aspettarla.
| |
Barbara Montalto Guelfi Ghibellini Lago Maggiore
|