(438) Per quanto orribili sieno questi fatti, scemano [296] infinitamente d'orrore, se si paragonano con quelli commessi sulla stessa popolazione a Montalto nell'anno 1560, sotto il governo del marchese di Buccianici, al di cui fratello si vuole che il papa avesse promesso il cappello cardinalizio, purchè la Calabria fosse stata purgata dall'eresia. Esporrò un fatto con le parole di un cattolico romano servitore di Ascanio Caracciolo, che fu testimonio occulare. La lettera in cui fa la descrizione fu pubblicata in Italia insieme all'altre narrazioni della sanguinosa operazione. "Molto illustre signore, dopo avervi scritto di tempo in tempo per tenervi ragguagliato di tutto ciò, che qui si è fatto riguardo all'eresia, ora debbo informarvi della terribile giustizia, che ha principiato ad eseguirsi questa mattina 14 giugno di buonissima ora sopra i luterani. Per dire la verità, non saprei meglio paragonarla che ad un macello di pecore. Questi disgraziati erano stati rinchiusi dentro di una casa come in un'ovile. Arrivato il boja, ha cominciato per estrarne uno; gli ha coperto la faccia con una benda o fazzoletto, e l'ha menato in un campo contiguo alla casa; quindi l'ha fatto mettere in ginocchio, e con un coltello gli ha tagliata la gola. Ciò fatto ha presa la benda insanguinala dello scannato, e è andato a cavarne un'altro, cui l'ha adattata e l'ha messo a morte nella stessa maniera; e così ha continuato finchè ne ha scannati ottantoto. Potete immaginarvi che orribile spettacolo sia mai stato questo; posso appena frenare le lagrime mentre scrivo.
| |
Montalto Buccianici Calabria Caracciolo Italia
|