Dopo che tutti questi materiali furono riuniti, e ponderati, l'accusa fu ristretta ne' quattro articoli seguenti: Ch'egli negava il purgatorio; disapprovava di seppellire i morti nelle chiese, preferendo l'antico metodo romano della sepoltura fuori le mura della città; metteva in ridicolo la vita monastica; pareva ascrivere la giustificazione soltanto alla fede nella misericordia di Dio che perdona i nostri peccati per Gesù Cristo (489). [335] Per aver sostenuto queste opinioni, dopo una prigionia di tre anni, fu condannato ad esser' appeso ad una forca, e bruciato. La sentenza fu eseguita il dì 3 luglio 1570 nel settantesimo anno dell'età sua(490). Un foglio, che protesta esser'un documento officiale dei domenicani, che l'assisterono negli ultimi momenti, ma che non ha nè nomi, nè sottoscrizioni, assicura, che Paleario morì confesso e contrito(491). La testimonianza di così interessati relatori quando pure fosse stata meglio autenticata, non avrebbe potuto essere implicitamente ricevuta, poichè ognuno sa bene, che quei frati erano soliti di vantarsi, senza il minimo fondamento, delle conversioni, che facevano in tali circostanze(492). Nel caso presente la conversione di Paleario è contradetta dal papista continuatore degli Annali della Chiesa, che attingeva per i suoi materiali nei registri dell'inquisizione; egli rappresenta Paleario morto impenitente. Ecco le sue parole: [336] "Quando si vide chiaro che questo figlio di Belial era ostinato, e refrattario, e che non si poteva in alcun modo farlo tornare dalle tenebre dell'errore alla luce della verità, fu meritamente esposto alle fiamme, affinchè dopo aver sofferto in questo mondo pene momentanee andasse a soffrire le eterne"(493). Le snaturate, e disordinate idee di torto, e di ragione, che si hanno da certe persone, inducono queste a comunicar dei fatti che i loro associati non meno colpevoli, ma più prudenti terrebbero occulti, e desidererebbero di colorire.
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