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      Testificano queste lettere la pia fortezza, con cui incontrò la morte, come quel termine, che già da lungo tempo aveva preveduto, e desiderato; e mostrano quella forza di paterno, e conjugale affetto, che in tutte le sue lettere inspira(496). Presentano ancora una pruova negativa sul racconto della sua ritrattazione, poichè se veramente avesse cambiato sentimenti, non sarebbe egli stato ansioso di far conoscere il fatto alla sua famiglia? e quand'anche il suo pentimento fosse meramente finto, non avrebbero i frati insistito [338] perchè lo notificasse, allorquando gli permisero di scrivere?
      Paleario avea prima del suo arresto pensato di sottrarre le sue opere al pericolo della soppressione, affidandole alla cura degli amici, che conosceva fedeli, e le moltiplicate edizioni ne' paesi protestanti le hanno salvate da quelle mutilazioni cui sono andati soggetti tanti scritti de' suoi compagni. Si rileva dalle sue lettere, che egli godeva dell'amicizia, e della corrispondenza di quasi tutti i suoi contemporanei, celebri tanto nella Chiesa, che nella repubblica letteraria. Fra i primi si contano i cardinali Sadoleti, Bembo, Pole, Maffei, Badia, Filonardi e Sfrondati; fra i secondi Flaminio, Riccio, Alciati, Vittorio, Lampridio e Buonamici. Il suo poema sull'immortalità dell'anima fu ricevuto dai dotti con grande applauso(497). Forse non è una gran lode il dire delle sue orazioni, che lo mettevano al disopra di tutti i moderni, che ottennero il nome di ciceroniani, dalla studiosa loro imitazione dello stile del romano oratore: ma certamente sono scritte con molto spirito e pari eleganza(498). [339] La sua lettera diretta ai riformatori sul concilio di Trento; la sua professione di fede e il suo discorso contro i pontefici romani mostrano una perfetta cognizione della Scrittura, e solidità nella fede, candore, fervido zelo degno di un riformatore e confessore della verità (499). Il suo trattato sul Beneficio della morte di Cristo si rese utile in modo straordinario e fece un gran rumore al momento della pubblicazione.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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