Nel medio evo caddero sotto il dominio del vescovo di Coira, degli abbati di Disentis, e di una folla di capi ecclesiastici, e secolari, che li tennero in soggezione col mezzo di moltissimi castelli, le ruine de' quali si possono anche ora vedere in ogni parte di quel paese. Stanchi dalle ingiurie, che soffrivano da que' piccoli tiranni, e animati dall'esempio, che poco tempo avanti avevano avuto dai loro vicini gli Svizzeri, quegli infelici miserabili abitanti, nel corso del secolo XV, scossero il giogo dei loro oppressori, uno alla volta, e stabilito un governo popolare nei molti loro distretti, formarono una lega [348] comune per difesa della loro indipendenza, e dei loro diritti. La lega grigiona, o la repubblica consisteva nell'unione di tre distinte leghe, la lega Grigia, quella della Casa di Dio, e l'altra delle Dieci Giurisdizioni. Ciascuna era composta di un dato numero di più piccole comunità, che aveva il diritto di governare tutti i proprj affari interni, come pure di mandare dei deputati alla dieta generale, i cui poteri erano estremamente circoscritti. In niuna nazione antica o moderna sono stati portati a tanta estensione i principi della democrazia, quanto nella repubblica dei Grigioni. Siccome la necessità di un freno per impedire gli abusi non era stata calcolata da un popolo rozzo, ancora sbigottito dallo spavento dei recenti effetti della tirannia, la sua forma di governo, secondo la confessione di scrittori tanto esteri che nazionali, non solamente produsse grandi dissenzioni, ma condusse a gran corruzione, e a frodi nell'elezione delle cariche, e nell'amministrazione della giustizia (513). Verso il principio del secolo XVI, la repubblica dei Grigioni estese ampiamente i suoi territorj col possesso della Valtellina, di Chiavenna, e di Bormio, fertili distretti situati fra le Alpi, e le Provincie del Milanese, e del Veneziano.
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