Comander era un'uomo dotto, di retto giudizio, e di calda pietà. A queste qualità Gallitz riuniva gran destrezza nel maneggio dei pubblici affari, gran dominio delle sue passioni, e straordinaria eloquenza, tanto nella lingua propria, che nella latina (519). La conversione di Giovanni Frick, prete parroco di Mayenfeld, seguì in un modo singolare. Siccome era egli uno zelante cattolico, e di grande considerazione fra i suoi fratelli, così aveva da principio caldamente resistito alle nuove opinioni appena cominciarono a spargersi in quei luoghi. Dolente oltre modo, [353] e sbigottito al vedere i progressi che quelle facevano nelle sue vicinanze immediate, se n'andò a Roma ad implorare l'assistenza di Sua Santità, e per consultare sulla miglior misura da adottare, onde impedire che il suo paese fosse inondato dall'eresia. Ma restò così scandalizzato dall'irreligione che osservò nella corte di Roma, e dall'ignoranza, e dai vizii che trionfavano in Italia, che ritornando in patria, si unì al partito cui si era opposto, e divenne il riformatore di Mayenfeld. Nella sua vecchiezza aveva uso di dire agli amici in aria scherzevole, che era in Roma dove aveva imparato il Vangelo (520).
Frattanto i preti, destati da quel letargo, in cui l'indolenza, e la mancanza di ostacoli li aveva immersi, ricorsero ad ogni mezzo ch'era in loro potere per reprimere i progressi rapidi delle nuove opinioni. Si vollero dai parrochi delle obbligazioni di adesione alla fede cattolica. Furono fatte circolare fra il popolo le più odiose, le più orrende detrazioni a carico dei riformatori, e delle loro massime.
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