La maestà della sua figura, la sua eloquenza, e il posto, che avea poco prima occupato nella Chiesa papale si univano a fissare gli occhi del pubblico sopra di lui, e persone di ogni classe erano anziosi di vedere, e sentire un'uomo che avea tante volte disimpegnata la carica di ambasciatore della corte di Roma, che si supponeva a parte di tutti i segreti della medesima, e che non aveva scrupolo di divulgare ciò che sapeva. Ritornando una volta da una delle sue gite alla Valtellina pernottò in Pontresina, città situata sulla base settentrionale del monte Bernino. Il parroco di quella città era morto in quel giorno, e gli abitanti si riunirono la sera all'albergo per conversare col proprietario, ch'era giudice del villaggio, circa la scelta del successore. Dopo aver destata la loro attenzione con conversare sul soggetto, che gli aveva insieme riuniti, Vergerio domandò loro se volessero sentire una sua predica. La maggior parte fece delle osservazioni; ma il giudice disse: "Venite, sentiamo quel che dirà questo nuovo venuto Italiano". La predica fece tale incontro, e piacque tanto, che tutti insistettero, perchè ne facesse un'altra prima di partire. Condiscese Vergerio alle replicate istanze, e il giorno seguente predicò ad una affollatissima udienza sui meriti della morte di Cristo, e sulla giustificazione con tale effetto, che convennero tutti di abolir la messa, e chiamare un ministro protestante. In uno dei suoi corte giri, predicò pure nella città di [374] Casauccia a piedi del monte Maloggia; il risultato di quella predica fu che nella notte seguente furono gittate a terra tutte le immagini della chiesa di S. Gaudenzio, e lo stesso accade a Samada, dopo che Vergerio l'ebbe visitata.
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