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      Le opinioni riformate valicarono le Alpi con quei Grigioni, che per affari di commercio, o per la dolcezza del clima andarono a prender domicilio nella Valtellina; e in seguito alla dichiarazione della dieta sulla libertà religiosa, fu ben naturale per essi di credere che avevano diritto di professare negli stati dipendenti [376] quella religione, ch'era stata autorizzata entro i limiti del paese governante (547).
      L'accrescimento del numero dei riformati, particolarmente a Chiavenna, dove si riunirono a loro alcune delle principali famiglie, allarmò i preti. Non osarono questi attaccare nè le persone, nè le proprietà di coloro ch'erano l'oggetto del loro odio, per timore d'esser chiamati a render conto dalle autorità costituite; ma tutto, meno la forza, fu da quelli impiegato per intimorirli, e ridurli all'avvilimento. Le più violente invettive si vomitarono dal pulpito contro l'eresia di Lutero, onde eccitare il popolo alla rivolta e si ricorse a de' maneggi anche di peggior natura. Con la più studiata malizia, con le arti più raffinate indussero una semplicetta a credere che le fosse comparsa la madonna, e l'avesse incaricata di far sapere agli abitanti di Chiavenna, che il cielo sdegnato ai progressi dell'eresia, era vicino a mandare un terribile flagello sulla città, a meno che non fossero stati subitamente esterminati gli eretici. Furono al momento ordinate delle processioni, dei digiuni, delle preghiere colla maggior solennità, tanto nella città che nei vicini sobborghi, e tutto pareva minacciare una violenta esplosione dell'odio popolare contro i protestanti.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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