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      Ma la maniera, con cui agì il sinodo tenuto a Coira nel 1571, indusse i forestieri a ritirarsi dai Grigioni. Turriano, e gli altri ministri furono destituiti, e quindi ripristinati nelle loro chiese, mediante la confessione della loro poco buona condotta (602). Alciati, e Blandrata andarono una seconda volta nei Grigioni, nel 1579, ma si sentirono subito intimare dai magistrati [417] l'ordine di partire: e dopo quel tempo sembra, quelle contrade non siano mai più state turbate da simili controversie (603). Se si considera, che gli Italiani erano stranieri, che avevano ottenuto un'asilo a patto d'uniformarsi, e riunirsi alle chiese protestanti ivi stabilite, e di sottomettersi alla loro disciplina; che la repubblica s'era attirato il disgusto, e l'odio delle potenze estere per aver loro accordato ospitalità, e protezione, non so quanto si possano condannare i magistrati, che cacciarono quei tali individui, che fomentavano la discordia, e mettevano in pericolo l'intera colonia, propagando opinioni, che urtavano egualmente le orecchie dei papisti, e dei protestanti. L'espulsione fu il massimo castigo, che venne inflitto; e una volta che fu minacciato di procedere con più rigore contro un certo Tiziano, che aveva provocato lo sdegno dell'autorità, i ministri, interponendosi con tutto l'impegno, ottennero, che si desistesse da quell'intenzione (604). Non posso però parlare con egual favore de' sentimenti di molti ministri circa la punizione degli eretici. Questa questione fu agitata con gran calore, e sottigliezza dopo l'esecuzione di Serveto a Ginevra.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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