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      Morì li 4 ottobre 1565 a Tubingen nel ducato di Wirtemberg, dove fin dal 1553 aveva la sua residenza, quantunque varie volte fosse andato nei Grigioni in quello spazio di tempo.(612) [421]Lodovico Castelvetro, di cui abbiam già parlato fu, uno di quei sapienti, che trovò rifugio dalla persecuzione fra i Grigioni. Dopo l'arresto de' suoi fratelli dell'accademia di Modena, seguito nel 1507 si nascose nei territori di Ferrara fino alla morte di Paolo IV; nel 1561 avendo ottenuto un salvacondotto, credè di poter andare a Roma insieme a suo fratello Gian-Maria per render conto della sua fede, e gli fu assegnato per prigione il convento di Santa Maria in Via colla libertà di ricevere i suoi amici. Ma dopo aver subito molti esami, stimò prudenza di fuggire di notte tempo dalla città, e non senza gravi ostacoli, e difficoltà potè arrivare a Chiavenna, dove rivide il suo antico amico Francesco Porto. Intanto a Roma si fulminò contro di lui, e suo fratello la sentenza di scomunica. Per opera del suo amico Foscarari, vescovo di Modena, gli furono date delle speranze di favorevole successo nella sua causa, purchè fosse tornato in Italia. Ma egli a questo del pari si ricusò che alle proposizioni fattegli dal nunzio Delfino spedito nella Svizzera per trattar con esso, con Vergerio, e con Zanchi. Siccome in quel tempo molti individui venivano arrestati, e dalla forza tradotti in Italia, il timore, che potesse succedere a lui stesso altrettanto, lo determinò di lasciar Chiavenna, e partì per Lione.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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