[422] Non si vide per altro maggiormente sicuro in quei luoghi; che anzi conoscendosi a nuovi pericoli esposto per la guerra civile accesa allora in Francia fra i cattolici, e gli ugonotti, si ritirò a Ginevra" e poco dopo ritornò a Chiavenna, dove aprì scuola privata per secondare il desiderio della gioventù, cui dava giornalmente due lezioni, una sopra Omero, e l'altra sulla rettorica ad Herennium. Lusingato dall'accoglienza fatta a suo fratello dalla corte di Vienna, nel 1567 vi si recò esso pure, e diede alle stampe il suo celebre commentario sull'Arte poetica d'Aristotele, che dedicò all'imperatore Massimiliano secondo. Scoppiata la peste anche in quella capitale, tornò di bel nuovo a Chiavenna, dove restò fino alla morte, che seguì li 21 febbraio 1571 nell'età di anni 67. Castelvetro fu uno de' primi ornamenti della repubblica letteraria, un acuto e ingegnoso critico, istruitissimo nella poesia italiana, e provenzale, nei classici greci, ed italiani; ed a tutte queste cognizioni estesissime riuniva quella della lingua ebraica.(613)
Ma è omai tempo di abbandonare le Alpi, e di passare rapidamente in rivista le chiese italiane stabilite nella Svizzera, ed in altre parti settentrionali. [423]A Zurigo gli esiliati di Locarno ottennero dal senato l'uso d'una chiesa colla libertà di celebrare il pubblico culto nel loro proprio linguaggio. Ebbero da principio il vantaggio d'essere istruiti dal loro concittadino Beccaria; ma siccome questi vi era andato semplicemente per supplire alla loro necessità di quel momento, così dopo averli assistiti per alquanti mesi, rassegnò il suo posto a persona di superiore ingegno.
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