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      Bullinger, che lo amava come fratello, chiuse i suoi occhi; e Corrado Gesner gli coprì il volto del velo funebre, mentre il pastore, e gli anziani della chiesa locarnese piangevano intorno il suo letto di morte (625).
      L'anno, che morì Martire, è memorabile eziandio per la morte d'uno de' suoi concittadini, il di cui nome ottenne maggior celebrità della sua, sebbene per diverse ragioni. Questi fu Lelio Socino, che per molti anni era stato membro della congregazione locarnese.(626) Lelio nacque a Siena nel 1525, e fu educato sotto gli occhi di suo padre Mariano Socini il giovane celebre professore di legge. Avendo mostrato una [428] decisa parzialilà per la Riforma (627), nel 1548 lasciò l'Italia, tanto per provvedere alla propria salvezza, quanto pel desiderio di conoscere, e frequentare i primi teologi della Chiesa protestante, i cui scritti avea già letti con gran trasporto. Nei primi anni andò a Zurigo, e fu accolto in casa di Pellicani, sotto cui cominciò a studiare la lingua ebraica. Fra il 1549 ed il 1551 dimorò a Wittemberg; quindi tornò a Zurigo, dove passò tutto il resto della vita, ad eccezione di quelle diverse epoche, che dedicava a brevi gite in Francia, in Polonia, ed in Italia. Ho già addotte le mie ragioni per credere, che prima di lasciare il suo paese nativo, non aveva adottato la professione di fede, che, in seguito da lui, e da suo nipote prese il nome di sociniana, e che le sue conferenze con Camillo Renato a Chiavenna influirono moltissimo a stravolgere la sua mente in quel modo di pensare (628). Subito dopo il suo arrivo nella Svizzera, cominciò le sue conversazioni, e l'epistolari corrispondenze cogli uomini [429] dotti per proporre de' dubbj sulle opinioni comunemente ricevute, risguardanti i sacramenti, e la risurrezione, e quindi relative alla redenzione, e alla Trinità. Ma li proponeva sempre in modo uniforme in qualità non di maestro, o disputatore, ma di scuolare, e come difficoltà, che desiderava sciolta, e non come sentimenti, che avesse, o volesse difendere.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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