eva già fatto prima, a comunicare colla Chiesa italiana di Zurigo. Ma dopo la sua morte; gli antitrinitarj, che avevano goduto della sua confidenza, riputandosi sciolti dal segreto, pubblicarono, che Socino era del loro sentimento, e in prova fecero circolare degli scritti, di cui erano in possesso? (634). Fausto Socino suo [432] nipote, alla notizia della morte dello zio, si portò da Lione a Zurigo, e s'impossessò di tutte le carte che potè trovare, e che gli servirono poi per comporre le sue opere proprie. A queste peraltro si occupò in epoca molto posteriore; allora immediatamente si portò a Firenze, dove passò dodici anni al servizio del gran duca di Toscana, non già nell'istruirsi ad oggetto d'illuminare gli altri (come asserisce il cavaliere Polacco, che ha scritto la sua vita), ma negli ozj, e nei piaceri di corte, come egli stesso ha confessato.(635)
Gli esuli locarnesi furono molto sorpresi, e dolenti al sentire, che un membro della loro chiesa così rispettabile, come era Socino, avesse abbandonato la fede evangelica; ma la loro meraviglia, e il loro rammarico s'accrebbero a dismisura quando seppero, che il loro pastore aveva seguito il suo esempio. Socino non aveva potuto fare alcuna impressione nell'animo del suo compatriotta Zanchi (636); ma la sua penetrazione [433] e abilità erano qualità troppo potenti per un uomo allora avanzato in età, e che, sebbene fornito di molto ingegno, si era poco applicato alla teologia, perchè ignorava le lingue antiche, e le straniere.
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