(674) La moderazione di Zanchi è stata esaltata dagli stessi scrittori della Chiesa cattolica romana; ma il suo amore per la pace non potè indurlo a sacrificare, o a compromettere la fede. La sua celebrità, come maestro, gli procurò l'invito dell'accademie di Zurigo, Losanna, e Leyden. Giovanni Sturmio, sopranominato il Cicerone della Germania, era solito di dire che non avrebbe temuto di confidare a Zanchi solo la disputa contro tutti i membri radunati a Trento, nè fu meno stimato come autore, dopo la sua morte. I suoi scritti, che sono commentari della Scrittura, e trattati sopra quasi tutte le questioni teologiche, danno saggio di profonda dottrina; ma sono [450] troppo pesanti per le braccia di un moderno teologo(675).
Lione era, nel secolo XVI, una piazza di concorso per i mercanti di tutte le parti d'Europa. Erano in tanto numero i protestanti Italiani in quella città, che i papi videro la necessità di mantenere fra essi degli agenti, che si occupassero della loro conversione; ma furono così lontani dal conseguire l'intento, cui aspiravano, che Roma cominciò a riguardare Lione "come la sede principale dell'eresia", e tutti coloro, che vi andavano, cadevano in sospetto(676). Dalle stampe di Lione uscirono alla luce molte edizioni del Testamento Nuovo, e di altri libri di religione in lingua italiana(677). Sul principio del 1562, gl'italiani ottennero il permesso di riunirsi per attender al loro culto, e chiamarono Zanchi per loro ministro. I magistrati di Strasburgo si ricusarono alla di lui partenza; ma [451] nell'anno seguente, Zanchi ebbe un'altro invito pressante dal celebre Viret in nome del concistoro protestante di Lione; ma era già impegnato con la chiesa di Chiavenna.
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