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      Privo quel concistoro del predicatore, che si era scelto; fece nuove istanze a Zanchi, che di nuovo fu costretto a non accettare (678). Anversa era in quel tempo considerata come l'emporio del mondo, frequentata da tutte le nazioni. La dottrina riformata vi era stata introdotta fin dal principio, ed era tuttavia in vigore sparsa fra gli abitanti malgrado i rigori adottati per sopprimerla (679). I protestanti Italiani si contentarono per molti anni di riunirsi per il culto, insieme alla chiesa francese, ch'era stata eretta in quella città, dopo che i Paesi Bassi scossero il giogo della Spagna. Ma siccome il loro numero s'era di molto accresciuto (680), nel 1580 risolvettero di erigersi in una chiesa separata, e chiamarono Zanchi per loro pastore. A quell'invito, benchè caldamente secondato dalle lettere del senato, e dei ministri, non stimò prudenza di annuire (681). [452]
      È però probabile, che ottenessero per loro ministro Ulisse Martinengo, perchè noi troviamo che Zanchi in quel tempo scrisse ciò che pensava intorno a quel nobil uomo, a richiesta di uno dei ministri di Anversa. "Lo conosco bene (dice), e posso in buona coscienza, e avanti a Dio attestare" che Martinengo è incorrotto, che possiede molti buoni principi quanto alla dottrina, una non comune erudizione, irreprensibile di costumi, vero cristiano, zelante verso Dio, caritatevole verso il prossimo, e dotato di una particolare prudenza, e attività nel maneggio degli affari; ciò che, come voi ben sapete, e un'attributo molto necessario per i direttori delle chiese.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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