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      La tribolazione, e la morte sono i segni della nostra elezione, e della vita futura. Rallegriamoci, e lodiamo il Signore, che siamo innocenti; perchè è meglio, se tale è la volontà di Dio, che noi soffriamo per ben fare, che per mal fare. Noi abbiamo in Cristo un nobil modello, e nei profeti che hanno parlato in nome del Signore, il quale è stato ucciso dai figli dell'iniquità. Ecco: noi chiamiamo beati coloro, che resisterono ai tormenti da quelli preparati. Rallegriamoci della nostra innocenza, e santità. Iddio ricompenserà i nostri [470] persecutori, perchè la vendetta è propria di lui. In quanto a quello che dicono della nobiltà veneziana, e ai senatori, che sono reputati i più augusti, i più sapienti, i più pii, i più giusti, i più pacifici uomini della terra, di un carattere, e di una celebrità senza pari, io do a ciò il giusto valore. L'apostolo c'insegna "che noi dobbiamo obbedire piuttosto a Dio, che all'uomo". Per conseguenza dopo aver reso servizio a Dio, allora, e mai fino all'ora, noi siamo obbligati di obbedire alle autorità di questo mondo. Concedo che sieno auguste; ma hanno bisogno di esser perfezionate in Cristo. Sono giuste; ma loro manca il fondamento, e la sede della giustizia, Gesù Cristo. Sono sapienti; ma hanno esse il principio della sapienza, il timor di Dio? Sono chiamate pie; ma vorrei che si perfezionassero nella carità cristiana. Sono chiamate buone; ma io cerco invano in esse il fondamento della bontà, Dio, supremo bene. Sono dette illustri, ma non hanno ricercato il nostro Salvatore, il Signore della gloria.


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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