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      San Pietro d'accordo scrisse, che verrebbero un giorno nella Chiesa di G. C. maestri mendaci, figli della maledizione, che vivrebbero con lusso, e farebbero menimonio di parole e d'ingiustizia, ec.; e i papi, che non dovevano ignorare quelle predizioni, che le leggevano ogni giorno, che le udivano così distinte e caratteristiche, vi andarono incontro coi piedi loro, e si gridavano intanto altamente successori di Pietro, e Paolo, che avean fatto quelle predizioni.
      Fra le note aggiunte alla fine di quest'opera, degna di eterna lode, si riporta qui quella della lettera D, che mostra il tenore delle altre: [494] "Senza ricorrere all'età passata, basta la presente a mostrarci la dolorosa verità, che il principato teocratico è insormontabile ostacolo al risorgimento dell'Italia. Regno del papa ed unità del paese sono elementi che cozzano, e fan di quella regione un vero caos...... Di tutte le forme in cui vedesi ora divisa la religione di G. C., quella che manifestamente è più cara al potere assoluto è la cattolica, e questa dal lato suo, perchè paventi qualunque altra guisa di reggimento fuorchè l'assoluta. Teniamoci ai fatti e non ne cerchiamo le cagioni. I fatti ne sono non pochi; ma noi preferiamo quello, di cui siamo stati testimoni. Trovavasi la Francia, per le note vicissitudini, quasi senza culto dominante, e può forse dirsi senza culto alcuno. Napoleone, nel prendere di essa le redini, concepì il disegno di farsi l'arbitrio d'Europa. Sentendo la necessità di ristabilire la religione, primo vincolo dell'umana società, a qual forma di cristiano culto volle egli attenersi?


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Istoria del progresso e dell'estinzione della Riforma in Italia nel secolo sedicesimo
di Thomas MacCrie
Tipogr. Lavagnino Genova
1858 pagine 449

   





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