Il discorso di quell'uomo celebre, ripetuto poi da Fleury, e dal presidente Hénault in sostanza vuol questo significare che essendo caduto l'antico romano impero, che comprendeva ne' suoi vasti limiti quasi tutte le nazioni, le quali avevano abbracciato il cristianesimo, ed essendosi nella sua caduta, e dalle diverse provincie formati nuovi regni e governi, spesso tra loro nemici e sempre l'un dell'altro gelosi, i papi sudditi di una di queste potenze, e per la soverchia influenza dei propri sovrani e per l'inevitabile gloria e diffidenza degli altri, non avrebbero potuto liberamente e con la dovuta [501] imparzialità l'apostolico suo ministero esercitare; che però la divina Provvidenza aveva disposto che la Chiesa romana acquistasse un temporale dominio, affinchè, indépendant dans son chef de toutes les puissances temporelles, potesse tenere in mano dritta la bilancia. Questo discorso di Bossuet, in poche parole soltanto accennato, è molto sensato e degno di lui; ma le circostanze de' tempi e l'avviamento degli affari europei nel tempo della mia prigionia mi suscitava in mente un'altro pensiero che brevemente vi spiego. Vedeva che le vicende politiche d'Europa annunziavano una grande rivoluzione e pareva che la Provvidenza preparasse le strade all'innalzamento di un'altra grande monarchia, che, o pareggiasse, o superasse anche in vastità di territorio, e in grandezza di potenza l'antico impero Romano, sotto il quale poterono per ben otto secoli i romani pontefici, benchè sudditi, governare la Chiesa e fino alle ultime estremità del mondo allora cognito stenderne e dilatarne i confini.
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