Questa storia è ridicola, e si vede bene, che è tratta dalla maniera, con cui Ochino manifestò i suoi sentimenti antitrinitarii, poco prima della sua morte.
(334) Calvino, in una lettera a Melantone in data dei 14 febbrajo 1543 da Ginevra, dice così: "Habemus hic Bernardinum Senesem; magnum, et preclarum virum, qui suo discessu non parum Italiam commovit. Is, ut vobis suo nomine salutem ascriberem, petiit." (Sylloge Epist. Burman., t. II, p. 230.)
(335) Tolomeo. Lettere, p. 237. Venez. 1565. Schelhorn, Ergœtzlichkeiten, t. III, p. 1006.
(336) Bock., Hist Antitr., t. II, p. 495. Quirini Diatriba ad vol. III. Epistol. Poli, p. 86.
(337) Il catalogo delle opere di Ochino si trova in Hayam. Bibliot., t. II, p. 616, etc; in observ. Halens., t. V, p. 65, etc, e in Bock., ut supra, p. 515, etc. I suoi primi antagonisti furono Girolamo Muzio, autore delle Mentite Ochiniane, e Ambrogio Catarino, che scrisse il Rimedio alla pestilente dottrina di Bernardo Ochino.
(338) Bock., ut supra, p. 496.
(339) Nel corso delle indagini, ch'egli avea istituite, molti individui erano stati privati delle loro cariche per mancanze manifeste; e il rettor generale dell'ordine con alcuni altri fu condannato a perpetua detenzione nell'isola di Tremiti (Simler, Oratio de Martyre, sig. biij.)
(340) Simler, Oratio de Martyre, sig. biiij.
(341) Martyris Epist. universis ecclesiæ lucensis fidelibus, 8 kalend. jan. 1543. In Loc. comm., p. 750-752. Circa lo stesso tempo pubblicò un'esposizione in italiano sul Credo degli apostoli, per fare a tutti conoscere la sua fede.
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