(503) Le opere italiane di Paleario stampate, e manoscritte inclusivamente ad alcuni poemi, sono ricordate da Tiraboschi (t. VII, p. 1456). Giov. Matteo Toscano, autore del Peplus Italiae, che fu un'allievo di Paleario, compose i seguenti versi, fra gli altri, al suo maestro:
Aonio Aonides graios prompsére lepores,
Et quascumque vetus protulit Hellas opes.
Aonio Latiae tinxerunt melle Camoenae
Verba ligata modis, verba soluta modis,
Quae nec longa dies, nec (quae scelerata cremasti
Aoni corpus) perdere fiamma potest.
(504) Thuani Hist., ad ann. 1566. Matt. Flacii Catal. Test. Verit. Append.
(505) Nel 1555.
(506) Histoire des Martyrs, f. 757-758,
(507) Histoire des Martyrs, f. 758, a. Non ho fatto menzione nel luogo conveniente che il dottor Tommaso Witson, poi segretario della regina Elisabetta, fu uno de' prigionieri che scappò nel 1559 quando fu distrutta a Roma dal popolaccio la casa dell'Inquisizione alla morte di Paolo IV. Egli era stato arrestato l'anno precedente per alcune cose contenute ne' suoi libri di Logica, e di Rettorica. Dopo aver dato ragguaglio di questo aggiunge con lepido stile in una prefazione allia nuova edizione di una di quelle opere nel 1560. "E adesso che sono tornato nel mio paese, vedo questo libro, sono pregato di considerarlo, e di correggerlo dove lo credessi necessario. Correggerlo? no, dico. Che prima il libro si corregga da sè, e mi faccia delle riparazioni, poichè sicuramente non ho ragione di riconoscerlo per mio mentre ne sono dolentissimo: se il figlio fosse.
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