(Haddoni Lucubrationes, p. 224).
(625) Giosia Simler, che fu nominato suo collega nella cattedra di teologia, descrive la sua vita nella Oratio de vita, et obitu D. Petri Martyris Vermilii, di cui più volte si è fatto menzione. V'è una bella lettera in sua lode, scritta poco dopo la sua morte da Wolfgang Haller a Zanchi (Zanchii Epist., ut supra). Oltre la collezione delle lettere, relative ai suoi Loci communes, furono pubblicate da Gerdes molte lettere di Martire nel suo Scrinium antiquarium, t. IV.
(626) Illgen, Vita Lælii Socini, p. 48. Foeslin, p. 356, 558.
(627) Cornelio, Camillo, e Celso, tre fratelli di Lelio, abbracciarono gli stessi sentimenti, e lo seguirono, negli ultimi anni, nella Svizzera, come fece pure suo nipote Fausto. (Schelhorn., de Mino Celso, p. 35. Bock, II, 576, 577, 624).
(628) Il lettore può paragonare le opinioni di Camillo, come già stabilite, coi dubbj proposti da Socino nella sua corrispondenza con Calvino. Le Lettere di Socino per verità non esistono; ma la sostanza risulta dalla risposta di Calvino. (Calvini Epist, p. 52, 57, opera t. IX).
(629) Colomesii opera, p. 502. Conf. Calvini Epist., p. 57, opera, t. IX.
(630) Zanchii Praef. in lib. de tribus Elohim; opera, t. I.
(631) Simler, Assertio orthod. doctrinae de duabus naturis Christi, præf., p. 4.
(632) Illgen, p. 46-55. Bock, II, 597-602.
(633) Fueslin, p. 353-359.
(634) Bock ha dato un ragguaglio de' suoi scritti (Hist. Antitrin., t. II, p. 635-654). Ma Illgen fa una gran distinzione fra le sue opere genuine, e quelle che sono supposte, o furono scritte da altri.
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