Ma per fuggire quel danno che poteva fare loro questo continuo esercizio, poiché il tempo non variava, ei variavano gli uomini, e andavano temporeggiando in modo con le loro legioni, che in quindici anni sempre l'avevano rinnovate; e così si valevano degli uomini nel fiore della loro età, che è da diciotto a' trentacinque anni, nel qual tempo le gambe, le mani e l'occhio rispondevano l'uno all'altro; né aspettavano che in loro scemasse le forze e crescesse la malizia, com'ella fece poi ne' tempi corrotti. Perché Ottaviano, prima, e poi Tiberio, pensando più alla potenza propria che all'utile publico, cominciarono a disarmare il popolo romano per poterlo più facilmente comandare, e a tenere continuamente quegli medesimi eserciti alle frontiere dello Imperio. E perché ancora non giudicarono bastassero a tenere in freno il popolo e senato romano, ordinarono uno esercito chiamato Pretoriano, il quale stava propinquo alle mura di Roma ed era come una rocca addosso a quella città. E perché allora ei cominciarono liberamente a permettere che gli uomini deputati in quelli eserciti usassero la milizia per loro arte, ne nacque subito la insolenza di quegli, e diventarono formidabili al senato e dannosi allo imperadore; donde ne risultò che molti ne furono morti dalla insolenza loro, perché davano e toglievano l'imperio a chi pareva loro; e talvolta occorse che in uno medesimo tempo erano molti imperadori creati da varii eserciti. Dalle quali cose procedé, prima, la divisione dello Imperio e, in ultimo, la rovina di quello.
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Ottaviano Tiberio Imperio Pretoriano Roma Imperio
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