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      E ha ciascuno il luogo suo deputato dal publico, dove tale esercizio si debba fare; e quelli che sono di quello ordine, ma non de' Giurati, concorrono con i danari a quelle spese che in tale esercizio sono necessarie. Quello pertanto che fanno loro, potremmo fare noi; ma la nostra poca prudenza non lascia pigliare alcuno buono partito. Da questi esercizi nasceva che gli antichi avevano buone fanterie e che ora quegli di Ponente sono migliori fanti che i nostri; perché gli antichi gli esercitavano, o a casa, come facevano quelle republiche, o negli eserciti, come facevano quegli imperadori, per le cagioni che di sopra si dissono. Ma noi a casa esercitare non li vogliamo; in campo non possiamo, per non essere nostri suggetti e non gli potere obligare ad altri esercizi che per loro medesimi si vogliono. La quale cagione ha fatto che si sono straccurati prima gli esercizi e poi gli ordini, e che i regni e le repubbliche, massime italiane, vivono in tanta debolezza. Ma torniamo all'ordine nostro; e, seguitando questa materia degli esercizi, dico come non basta a far buoni eserciti avere indurati gli uomini, fattigli gagliardi, veloci e destri; che bisogna ancora ch'egli imparino a stare negli ordini, a ubbidire a' segni, a' suoni e alle voci del capitano, e sapere, stando, ritirandosi, andando innanzi, combattendo e camminando, mantenere quegli; perché sanza questa disciplina, con ogni accurata diligenza osservata e praticata, mai esercito non fu buono. E sanza dubbio gli uomini feroci e disordinati sono molto più deboli che i timidi e ordinati; perché l'ordine caccia dagli uomini il timore, il disordine scema la ferocia.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221

   





Giurati Ponente