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      Queste cose con la diligenza e con l'esercizio s'insegnano tosto e tosto s'imparano, e, imparate, con difficultà si scordano, perché gli uomini nuovi sono guidati da' vecchi, e con il tempo una provincia con questi esercizi diventerebbe tutta pratica nella guerra. È necessario ancora insegnare loro voltarsi in un tempo e fare quando egli accaggia, de' fianchi e delle spalle fronte, e della fronte fianchi e spalle. Il che è facilissimo, perché basta che ogni uomo volti la sua persona verso quella parte che gli è comandato; e dove voltano il volto, quivi viene ad essere la fronte. Vero è che quando si voltano per fianco, gli ordini tornano fuora della proporzione loro, perché dal petto alle spalle v'è poca distanza, e dall'un fianco all'altro v'è assai distanza; il che è tutto contro all'ordine ordinario delle battaglie. Però conviene che la pratica e la discrezione gli rassetti. Ma questo è poco disordine, perché facilmente per loro medesimi vi rimediano. Ma quello che importa più, e dove bisogna più pratica, è quando una battaglia si vuole voltare tutta come s'ella fusse un corpo solido. Qui conviene avere gran pratica e gran discrezione, perché, volendola girare, verbigrazia, in su la man manca, bisogna che si fermi il corno manco e, quegli che sono più propinqui a chi sta fermo, camminino tanto adagio, che quegli che sono dritto non abbiano a correre; altrimenti ogni cosa si confonderebbe. Ma perché egli occorre sempre, quando uno esercito cammina da luogo a luogo, che le battaglie che non sono poste in fronte, hanno a combattere non per testa, ma o per fianco o a spalle, in modo che una battaglia ha in uno subito a fare del fianco o delle spalle testa (e volendo che simili battaglie in tale caso abbiano la proporzione loro, secondo che di sopra si è dimostro, è necessario che ell'abbiano le picche da quel fianco che abbia ad essere testa e i capidieci, centurioni e connestabole, a quello ragguaglio, ne' luoghi loro) però, a volere fare questo, nel metterle insieme vi bisogna ordinare le ottanta file di cinque per fila, così: mettere tutte le picche nelle prime venti file, e, de' capidieci d'esse, metterne cinque nel primo luogo e cinque nell'ultimo; l'altre sessanta file, che vengono dietro, sono tutte di scudi; che vengono ad essere tre centurie.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221