e mani, ei fu superiore.
ZANOBI Voi mi avete fatto ricordare, nello allegarmi cotesta giornata, come Scipione nel combattere non fece ritirare gli astati negli ordini de' principi, ma gli divise e fecegli ritirare nelle corna dello esercito, acciò che dessono luogo a' principi, quando gli volle spingere innanzi. Però vorrei mi dicessi quale cagione lo mosse a non osservare l'ordine consueto.
FABRIZIO Dirovvelo. Aveva Annibale posta tutta la virtù del suo esercito nella seconda schiera; donde che Scipione, per opporre, a quella, simile virtù, raccozzò i principi e i triarii insieme: tale che essendo gli intervalli de' principi occupati da' triarii, non vi era luogo a potere ricevere gli astati; e però fece dividere gli astati e andare ne' corni dello esercito, e non gli ritirò tra' principi. Ma notate che questo modo dello aprire la prima schiera per dare luogo alla seconda, non si può usare se non quando altri è superiore; perché allora si ha commodità a poterlo fare, come potette Scipione. Ma essendo al disotto e ributtato, non lo puoi fare se non con tua manifesta rovina; e però conviene avere, dietro, ordini che ti ricevino. Ma torniamo al ragionamento nostro. Usavano gli antichi Asiatici, tra l'altre cose pensate da loro per offendere i nimici, carri i quali avevano da' fianchi alcune falce; tale che, non solamente servivano ad aprire con il loro impeto le schiere, ma ancora ad ammazzare con le falci gli avversarii. Contro a questi impeti in tre modi si provvedeva: o si sostenevano con la densità degli ordini, o si ricevevano dentro nelle schiere come i liofanti, o e' si faceva con arte alcuna resistenza gagliarda; come fece Silla romano contro ad Archelao, il quale aveva assai di questi carri che chiamavano falcati, che, per sostenergli, ficcò assai pali in terra dopo le prime schiere, da' quali i carri sostenuti perdevano l'impeto loro.
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