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      Io non voglio perdere molto tempo in mostrarvi come, oltre alle cose predette, conviene avere munizioni da vivere e da combattere, perché sono cose che ciascuno se le intende e, sanza esse, ogni altro provvedimento è vano. E generalmente si dee fare due cose: provvedere sé e tòrre commodità al nimico di valersi delle cose del tuo paese. Però gli strami, il bestiame, il frumento che tu non puoi ricevere in casa, si dee corrompere. Debbe ancora, chi difende una terra, provvedere che tumultuariamente e disordinatamente non si faccia alcuna cosa, e tenere modi che in ogni accidente ciascuno sappia quello abbia a fare. Il modo è questo: che le donne, i vecchi, i fanciugli e i deboli si stieno in casa e lascino la terra libera a' giovani e gagliardi; i quali armati si distribuiscano alla difesa, stando parte di quegli alle mura, parte alle porti, parte ne' luoghi principali della città, per rimediare a quegli inconvenienti che potessero nascere dentro; un'altra parte non sia obligata ad alcuno luogo, ma sia apparecchiata a soccorrere a tutti, richiedendolo il bisogno. Ed essendo le cose ordinate così, possono con difficultà nascere tumulti che ti disordinino. Ancora voglio che notiate questo nelle offese e difese delle città: che niuna cosa dà tanta speranza al nimico di potere occupare una terra, quanto il sapere che quella non è consueta a vedere il nimico; perché molte volte, per la paura solamente, sanza altra esperienza di forze, le città si perdono. Però debbe uno, quando egli assalta una città simile, fare tutte le sue ostentazioni terribili.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221