Marcello, conoscendo come Lucio Banzio Nolano era volto a favorire Annibale, tanta umanità e liberalità usò verso di lui, che di nimico se lo fece amicissimo. Deono gli assediati usare più diligenza nelle guardie, quando il nimico si è discostato, che quando egli è propinquo; e deono guardare meglio quegli luoghi i quali pensano che possano essere offesi meno; perché si sono perdute assai terre quando il nimico le assalta da quella parte donde essi non credono essere assaltati. E questo inganno nasce da due cagioni: o per essere il luogo forte e credere che sia inaccessibile, o per essere usata arte dal nimico di assaltargli da uno lato, con romori finti e, dall'altro, taciti e con assalti veri. E però deono gli assediati avere a questo grande avvertenza, e sopra tutto d'ogni tempo, e massime la notte, fare buone guardie alle mura; e non solamente preporvi uomini, ma i cani, e torgli feroci e pronti, i quali col fiuto presentano il nimico e con lo abbaiare lo scuoprano. E non che i cani, si è trovato che l'oche hanno salvo una città, come intervenne a' Romani quando i Franzesi assediavano il Campidoglio. Alcibiade, per vedere se le guardie vigilavano, essendo assediata Atene dagli Spartani, ordinò che, quando la notte egli alzasse uno lume, tutte le guardie lo alzassero, constituendo pena a chi non lo osservasse. Ificrate ateniese ammazzò una guardia che dormiva, dicendo di averlo lasciato come l'aveva trovato. Hanno coloro che sono assediati tenuti vari modi a mandare avvisi agli amici loro; e per non mandare imbasciate a bocca, scrivono lettere in cifera e nascondonle in vari modi: le cifere sono secondo la volontà di chi l'ordina, il modo del nasconderle è vario.
| |
Lucio Banzio Nolano Annibale Romani Franzesi Campidoglio Atene Spartani
|