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      Meglio è vincere il nimico con la fame che col ferro, nella vittoria del quale può molto più la fortuna che la virtù.
      Niuno partito è migliore che quello che sta nascoso al nimico infino che tu lo abbia eseguito.
      Sapere nella guerra conoscere l'occasione e pigliarla, giova più che niuna altra cosa.
      La natura genera pochi uomini gagliardi; la industria e lo esercizio ne fa assai.
      Può la disciplina nella guerra più che il furore.
      Quando si partono alcuni dalla parte nimica per venire a' servizi tuoi, quando sieno fedeli vi sarà sempre grandi acquisti; perché le forze degli avversari più si minuiscono con la perdita di quegli che si fuggono, che di quegli che sono ammazzati, ancora che il nome de' fuggitivi sia a' nuovi amici sospetto, a' vecchi odioso.
      Meglio è, nell'ordinare la giornata, riserbare dietro alla prima fronte assai aiuti, che, per fare la fronte maggiore, disperdere i suoi soldati.
      Difficilmente è vinto colui che sa conoscere le forze sue e quelle del nimico.
      Più vale la virtù de' soldati che la moltitudine; più giova alcuna volta il sito che la virtù.
      Le cose nuove e subite sbigottiscono gli eserciti; le cose consuete e lente sono poco stimate da quegli; però farai al tuo esercito praticare e conoscere con piccole zuffe un nimico nuovo, prima che tu venga alla giornata con quello.
      Colui che seguita con disordine il nimico poi ch'egli è rotto, non vuole fare altro che diventare, di vittorioso, perdente.
      Quello che non prepara le vettovaglie necessarie al vivere è vinto sanza ferro.


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Dell'arte della guerra
di Niccolò Machiavelli
pagine 221