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      La cagione non vi era, perché non era stato loro tolto cosa alcuna; la commodità non vi era, perché chi reggeva li teneva in freno, e non gli adoperava in cose dove e' potessono pigliare autorità. Oltre a di questo, quelli che dipoi vennono ad abitare Vinegia non sono stati molti, e di tanto numero che vi sia disproporzione da chi gli governa a loro che sono governati, perché il numero de' Gentiluomini o egli è equale al loro, o egli è superiore: sicché, per queste cagione, Vinegia potette ordinare quello stato, e mantenerlo unito.
      Sparta, come ho detto, era governata da uno Re e da uno stretto Senato. Potette mantenersi così lungo tempo, perché, essendo in Sparta pochi abitatori, ed avendo tolta la via a chi vi venisse ad abitare, ed avendo preso le leggi di Licurgo con riputazione (le quali osservando, levavano via tutte le cagioni de' tumulti) poterono vivere uniti lungo tempo. Perché Licurgo con le sue leggi fece in Sparta più equalità di sustanze, e meno equalità di grado; perché quivi era una equale povertà, ed i plebei erano manco ambiziosi, perché i gradi della città si distendevano in pochi cittadini ed erano tenuti discosto dalla plebe, né gli nobili col trattargli male dettono mai loro desiderio di avergli. Questo nacque dai Re spartani, i quali, essendo collocati in quel principato e posti in mezzo di quella Nobilità, non avevano il maggiore rimedio a tenere ferma la loro dignità, che tenere la Plebe difesa da ogni ingiuria: il che faceva che la Plebe non temeva e non desiderava imperio; e non avendo imperio né temendo, era levata via la gara che la potesse avere con la Nobilità, e la cagione de' tumulti; e poterono vivere uniti lungo tempo.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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