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      E così la religione fece al Senato vincere quelle difficultà, che, sanza essa, mai averebbe vinte.
     
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      I Romani interpetravano gli auspizi
      secondo la necessità, e con la prudenza
      mostravano di osservare la religione,
      quando forzati non la osservavano;
      e se alcuno temerariamente
      la dispregiava, punivano.
     
     
      Non solamente gli augurii, come di sopra si è discorso, erano il fondamento, in buona parte, dell'antica religione de' Gentili, ma ancora erano quelli che erano cagione del bene essere della Republica romana. Donde i Romani ne avevano più cura che di alcuno altro ordine di quella; ed usavongli ne' comizi consolari, nel principiare le imprese, nel trar fuora gli eserciti, nel fare le giornate, ed in ogni azione loro importante, o civile o militare; né mai sarebbono iti ad una espedizione, che non avessono persuaso ai soldati che gli Dei promettevano loro la vittoria. Ed in fra gli altri auspicii, avevano negli eserciti certi ordini di aruspici, ch'e' chiamavano pullarii: e qualunque volta eglino ordinavano di fare la giornata con il nimico, ei volevano che i pullarii facessono i loro auspicii; e, beccando i polli, combattevono con buono augurio, non beccando, si astenevano dalla zuffa. Nondimeno, quando la ragione mostrava loro una cosa doversi fare, non ostante che gli auspicii fossero avversi, la facevano in ogni modo; ma rivoltavanla con termini e modi tanto attamente, che non paresse che la facessino con dispregio della religione.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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