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È cosa di malo esemplo non osservare
una legge fatta, e massime
dallo autore d'essa; e rinfrescare
ogni dì nuove ingiurie in una città,
è, a chi la governa, dannosissimo.
Seguito lo accordo, e ridotta Roma in l'antica sua forma, Virginio citò Appio innanzi al Popolo, a difendere la sua causa. Quello comparse accompagnato da molti nobili: Virginio comandò che fusse messo in prigione. Cominciò Appio a gridare, ed appellare al Popolo. Virginio diceva che non era degno di avere quella appellagione che egli aveva distrutta, ed avere per difensore quel Popolo che egli aveva offeso: Appio replicava, come e' non avevano a violare quella appellagione che gli aveva con tanto desiderio ordinata. Pertanto egli fu incarcerato, ed avanti al dì del giudizio ammazzò se stesso. E benché la scelerata vita di Appio meritasse ogni supplicio, nondimeno fu cosa poco civile violare le leggi, e tanto più quella che era fatta allora. Perché io non credo che sia cosa di più cattivo esemplo in una republica, che fare una legge e non la osservare; e tanto più, quanto la non è osservata da chi l'ha fatta. Essendo Firenze, dopo al 94, stata riordinata nello stato suo con lo aiuto di frate Girolamo Savonerola, gli scritti del quale mostrono la dottrina, la prudenza, e la virtù dello animo suo; ed avendo, intra le altre costituzioni per assicurare i cittadini, fatto fare una legge, che si potesse appellare al Popolo dalle sentenzie che, per casi di stato, gli Otto e la Signoria dessono; la quale legge persuase più tempo, e con difficultà grandissima ottenne; occorse che, poco dopo la confermazione d'essa, furono condannati a morte dalla Signoria, per conto di stato, cinque cittadini; e volendo quegli appellare, non furono lasciati, e non fu osservata la legge.
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