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      Né potrebbe mostrare più Tito Livio, che si faccia in questa parte, il danno che si tira dietro lo stare sospeso. Dimostralo ancora in questo caso de' Latini: poiché, essendo i Lavinii ricerchi da loro d'aiuto contro ai Romani, differirono tanto a diliberarlo, che, quando eglino erano usciti appunto fuora della porta con le genti per dare loro soccorso, venne la nuova i Latini essere rotti. Donde Milionio loro pretore disse: - Questo poco della via ci costerà assai col Popolo romano -. Perché, se si diliberavano prima, o di aiutare o di non aiutare i Latini, non li aiutando, ei non irritavano i Romani; aiutandogli, essendo lo aiuto in tempo, potevono con la aggiunta delle loro forze fargli vincere; ma differendo, venivano a perdere in ogni modo, come intervenne loro. E se i Fiorentini avessono notato questo testo, non arebbono avuto co' Franciosi né tanti danni né tante noie quante ebbono nella passata che il re Luigi di Francia XII fece in Italia contro a Lodovico duca di Milano. Perché, trattando il re tale passata, ricercò i Fiorentini d'accordo: e gli oratori, che erano appresso al re, accordarono con lui che si stessino neutrali, e che il re venendo in Italia gli avesse a mantenere nello stato e ricevere in protezione: e dette tempo un mese alla città a ratificarlo. Fu differita tale ratificazione da chi per poca prudenza favoriva le cose di Lodovico: intanto che, il re già sendo in su la vittoria, e volendo poi i Fiorentini ratificare, non fu la ratificazione accettata; come quello che conobbe i Fiorentini essere venuti forzati e non voluntari nella amicizia sua.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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