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      Dove si conosce la perfezione di quella città, e la bontà della materia sua: perché nel caso suo nessuno della Nobilità, come che fossero agrissimi difensori l'uno dell'altro, si mosse a favorirlo; nessuno de' parenti fece impresa in suo favore: e con gli altri accusati solevano comparire, sordidati, vestiti di nero, tutti mesti per accattare misericordia in favore dello accusato, e con Manlio non se ne vide alcuno. I Tribuni della plebe, che solevano sempre favorire le cose che pareva venissono in beneficio del popolo; e quanto erano più contro a' nobili, tanto più le tiravano innanzi; in questo caso si unirono co' nobili, per opprimere una comune peste. Il popolo di Roma desiderosissimo dell'utile proprio, ed amatore delle cose che venivano contro alla Nobilità, avvenga che facesse a Manlio assai favori, nondimeno, come i Tribuni lo citarono, e che rimessono la causa sua al giudicio del popolo, quel popolo, diventato di difensore giudice, sanza rispetto alcuno lo condannò a morte. Pertanto io non credo che sia esemplo in questa istoria, più atto a mostrare la bontà di tutti gli ordini di quella Republica, quanto è questo; veggendo che nessuno di quella città si mosse a difendere uno cittadino pieno d'ogni virtù, e che publicamente e privatamente aveva fatte moltissime opere laudabili. Perché in tutti loro poté più lo amore della patria che alcuno altro rispetto; e considerarono molto più a' pericoli presenti che da lui dependevano che a' meriti passati: tanto che con la morte sua e' si liberarono.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
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