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      Che uno capitano
      debbe essere conoscitore de' siti.
     
     
      Intra le altre cose che sono necessarie a uno capitano di eserciti, è la cognizione de' siti e de' paesi; perché, sanza questa cognizione generale e particulare, uno capitano di eserciti non può bene operare alcuna cosa. E perché tutte le scienze vogliono pratica a volere perfettamente possederle, questa è una che ricerca pratica grandissima. Questa pratica, ovvero questa particulare cognizione, si acquista più mediante le cacce che per veruno altro esercizio. Però gli antichi scrittori dicono che quelli eroi che governarono nel loro tempo il mondo, si nutrirono nelle selve e nelle cacce; perché la caccia, oltre a questa cognizione, c'insegna infinite cose che sono nella guerra necessarie. E Senofonte, nella vita di Ciro, mostra che, andando Ciro ad assaltare il re d'Armenia, nel divisare quella fazione, ricordò a quegli suoi, che questa non era altro che una di quelle cacce le quali molte volte avevano fatte seco. E ricordava a quelli che mandava in agguato in su e' monti, che gli erano simili a quelli che andavano a tendere le reti in su e' gioghi; ed a quelli che scorrevano per il piano, erano simili a quegli che andavano a levare del suo covile la fiera, acciocché, cacciata, desse nelle reti.
      Questo si dice per mostrare come le cacce, secondo che Senofonte appruova, sono una immagine d'una guerra: e per questo agli uomini grandi tale esercizio è onorevole e necessario. Non si può ancora imparare questa cognizione de' paesi in altro commodo modo, che per via di caccia, perché la caccia fa, a colui che la usa sapere come sta particularmente quel paese dove elli la esercita.


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Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio
di Niccolò Machiavelli
pagine 427

   





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